L’incontro con la storia e la fama della famiglia Santini e del ristorante “Dal Pescatore” che è a Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova è avvenuto per caso in un altro dei grandi luoghi della gastronomia italiana che è a Sant’Agata sui due Golfi, in provincia di Salerno, dove Nadia ed Antonio Santini si sono recati per trascorrere un luminoso giorno d’agosto e consolidare un antico legame di stima reciproca con la famiglia di Alfonso e Livia Iaccarino ricevendo quella raffinata e naturale accoglienza che la famiglia Iaccarino sa dare. Dalla Campania alla Lombardia per un itinerario di gusto a tutto vantaggio della enogastronomia italiana il passo è breve ed oggi lo è ancora di più sull’onda dell’amicizia e della contiguità tra la famiglia Santini e la famiglia Iaccarino. Ma per capire che cos’è il ristorante “Dal Pescatore”, della famiglia Santini, dalla costiera amalfitana, dove siamo oggi, occorrerà inoltrarsi lungo la riserva naturale del Parco dell’Oglio Sud in un villaggio di 36 abitanti ed entrare all’interno di un’elegante casa di campagna con le sale del ristorante ed i salotti circondati dal verde dei giardini. Magari capitarci in un estate come questa quando viene effettuato il servizio ristorante all’aperto nella veranda adiacente al giardino dove è possibile trascorrere momenti di tranquillità e piacere. Per capire invece circa la famiglia Santini, di Antonio, Nadia, Alberto, Giovanni, Valentina e Nonna Bruna occorrerebbe ripercorrere due secoli di storia e anche il vanto, la visione, il sacrificio, l’idea della bellezza e la migliore provincia italiana. Magari leggere le decine di pubblicazioni che si possono trovare con dentro la storia di una famiglia che ha saputo costruire un livello d’eccellenza altissimo, la qualità che sa essere semplice e raffinata.
In una nota ufficiale si legge che “naturalmente non si realizza in poco tempo una filosofia di cucina”. Che “Antonio e Nadia Santini sono partiti dalla tradizione di famiglia per costruire la loro impostazione gastronomica; successivamente, attraverso contatti con i colleghi di altre regioni e di altri paesi le loro finalità si sono parzialmente modificate fino a raggiungere un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione. Primarie sono la ricerca continua della qualità, il legame al territorio senza però tralasciare la creatività”. Così si spiega anche la propensione della famiglia Santini a creare legami virtuosi e di stima come tra poche altre professioni. Qui, senza usare un espediente a cui spesso si ricorre “nulla è lasciato al caso”.
Ad ispirare la cucina di Nadia e Giovanni Santini (nella foto sopra) che proprio in cucina fanno vivere quella “passione genetica” che si mescola a ciascuna delle competenze acquisite “la composizione di un piatto al “Pescatore” cerca di rispettare il prodotto primo e il sapore semplice degli ingredienti; i Santini sostengono che soprattutto negli ultimi anni è divenuto importante arrivare ad una sintesi della cucina: mantenere intatte le caratteristiche principali e contemporaneamente rendere il piatto leggero; per questo è necessario ricercare sempre più prodotti di qualità con sempre maggiore determinazione”.
Ma il successo di una delle chef più note al mondo e più stimate con il più giovane Giovanni che già raccoglie enormi consensi è dato anche dalla capacità di fare sintesi: sintesi di uno stile, di sapori acquisiti negli anni, di un comune sentire, di una sensibilità, di un garbo. Abbiamo voluto riproporre qui, in attesa di raccontarvi il nostro viaggio presso la dimora dei Santini, una puntata della trasmissione che rende “omaggio” al nostro stesso nome che “La7” ha prodotto e mandato in onda.