di francesco de rosa |
Giuseppe (per molti e per me Peppino) Pagano è soprattutto passione: un giovanotto (così chiamo tutti i geni creativi) che ad una bella età vive la giovinezza della mente e del cuore come pochi, come ogni genio creativo. Un cammino d’amore e di legami, il suo, con la terra meravigliosa del Cilento dove Peppino Pagano ha le sue radici e tutte le imprese a cui ha dato vita e forma in questi anni: dal vino ai formaggi, dall’olio ai distillati alla ristorazione ad altri innumerevoli prodotti con cui si può coniugare l’enogastronomia nel Cilento. Un luogo che aveva pensato di lasciare quando la sua anagrafe segnava appena i primi decenni e il Cilento era ancora una terra deserta. Persuaso poi che ogni viaggio potesse avvenire lì dov’era nato iniziò una storia di genialità e di passione creativa poiché, come lui ama dire, “Se non c’è niente, puoi fare tutto. Lo dico sempre ai giovani, che non capiscono, vogliono le porte spalancate su tutto, ma non vedono le potenzialità di un territorio come questo“.
Questa è Paestum, quel Cilento che è si è fatta patria del benessere soprattutto a tavola. Produzioni d’eccellenza, sapori unici di una dieta, quella mediterranea, che non a caso è nata qui come dicono tutti.
Sarà che dopo la nascita ciascuno è creatore di se stesso. Potrebbe essere lo slogan e anche l’estrema sintesi della vita di Peppino Pagano che fece nascere dal nulla un hotel diventato emblema di accoglienza e benessere (il Savoia) e poi un altro. Che diede vita all’azienda vitivinicola San Salvatore 1988 e fece seguire, a queste cose, molte altre tutte vive, tutte in grande salute oggi per creare un sistema fatto solo di cose buone.
E pensare che tutto iniziò da una terza struttura oggi non più sua. Così venne un beach club all’avanguardia, poi un ristorante gourmet, ma soprattutto un’azienda agricola e quella cantina moderna. Passione e creatività, genialità e tenacia. Nulla è stato facile ma Peppino Pagano oggi sembra davvero un ragazzino, nonostante la sua bella età, che racconta, tutte le volte che può, l’anima di una terra antica e lo fa con assoluta semplicità come è accaduto in questo breve video. Parla di “Kalokagatia” per dire con una parola, tra l’altro tratta dal greco antico, come si può coniugare il bello e il buono. Ecco la parola a cui si ispira costantemente le cui origini “ho ricercato per molto tempo, prima era solo nella mia testa, nelle mie idee, non conoscendo il greco“. Qualche è straordinario come una vita può stare in una parola come la storia e i fatti di un imprenditore così contemporaneo possano avere radici così profonde e così solide. Anche in quest’anno di pandemia Peppino Pagano non si è demotivato né ha fatto trapelare ai suoi tanti collaboratori il suo ottimismo innato. Lo senti parlare come se dovesse iniziare sempre a dar vita a qualcosa che porterà emozioni. Lo vedi da come lo racconta, dallo sguardo, dal tono di voce. Del suo percorso umano e professionale qui vi proponiamo qualche dettaglio. Temi, ambiti ed impegni di ciò che Peppino Pagano ha fatto e soprattutto di ciò che egli è. “Sono albergatore, ristoratore, vignaiolo, allevatore di bufali, faccio tante cose con una passione infinita”. Così ha detto di sé davanti alle telecamere. Uno stile di vite, di porsi davanti agli eventi che vale da auspicio in questi temi difficili per prepararsi a tempi migliori quando la tavola, la convivialità, il buon cibo torneranno ad essere condivisi. E sarà anche qui su grandichef.com che passeranno altre notizie, dettagli, attualità di un percorso umano e professionale di grande bellezza che Peppino Pagano rappresenta. Quella visione di futuro che dovremo avere ora anche di più per lasciarci dietro questo tempo difficile.