Aveva annunciato con una foto sulla sua pagina Instagram che Laqua Countryside, nella sua Vico Equense, avrebbe finalmente aperto i battenti. In poche righe l’annuncio di un’apertura a cui lo chef Antonio Cannavacciuolo teneva a fare da tempo. Non sarà la piemontese, sontuosa e nordica Villa Crespi, di certo, e nemmeno qualcosa di nuovo che possa aggiungere altro alla notorietà di cui porta vantaggio uno degli chef più conosciuti in Italia anche per “colpa” della televisione. Ma a Vico Equense Antonio Cannavacciuolo ha il luogo delle sue origini, tutti i ricordi dell’infanzia qui vissuta e, persino, i primi passi degli anni quando ancora si teneva nella mano di suo padre oggi diventato, per la stessa ammissione “pubblica” dello chef bistellato, il suo maestro di vita. Così il ristorate Laqua Countryside è diventata una scommessa pensata da tempo e vinta, cioè aperta, da poche settimane, che fa molto bene al cuore dei Cannavacciuolo. Non a caso, a proposito di legami e di terre d’origine, Antonio Cannavacciuolo ha scelto per Laqua Countryside, il suo nuovo ristorante a Vico, un executive chef, Nicola Somma, che, oggi 32enne, nacque nella vicina Gragnano e che con Cannavacciuolo è stato già al Bistrot di Torino. Anche qui la scelta ha premiato l’attenzione alla terra natìa, alle amicizie di queste contrade tra i pendii della penisola sorrentina e l’azzurro intenso del mare che, come Capri, sta di fronte.
L’altro giorno, era il 20 agosto, Antonino Cannavacciuolo di suo padre ha detto commentando la foto che abbiamo messo in copertina all’articolo: «Lui è mio papà Andrea. Impossibile non incontrarlo per chi viene a trovarci a “Laqua Countryside”! Quando sono iniziati i lavori per il nuovo resort qui a Vico Equense mio papà era così entusiasta da presentarsi già alle 7 del mattino in cantiere, prontissimo a dare una mano a tutti. Dovete sapere che dopo che era andato in pensione l’avevo visto un po’ giù di corda, ma ora grazie a questo nuovo progetto ha riacquisito una luce diversa, particolare. È come se avesse di nuovo un obiettivo e da padre è semplicemente felice che, in un certo senso, io sia ritornato a casa». Antonino ha messo in moto nuovamente il cuore e lo ha legato, a filo doppio, con il progetto del nuovo ristorante di Vico Equense.
Il gruppo di lavoro qui sta tutto in un ritratto di famiglia e se, come nelle foto successive, chef Cannavacciuolo o sua moglie Cinzia Primatesta nella foto in alto non si vedono essi sono comunque il comun denominatore che unisce ciascuno dei protagonisti che lavorano presso i in alto della nuova struttura c’era qualche dettagli che ha animato tutto il progetto di fondo. «Il tempo è finalmente arrivato! Vi diamo il benvenuto nel nuovo Laqua Countryside Resort. C’è il papà Andrea, lo chef Nicola Somma, la brigata, il sommelier e tutti gli altri che il senso e la forza di una famiglia la sentono a pieno. Il 5 agosto è stato il giorno dell’apertura e ad illustrare la foto qui in alto della nuova struttura c’era qualche dettagli che ha animato tutto il progetto di fondo. «Il tempo è finalmente arrivato! Vi diamo il benvenuto nel nuovo Laqua Countryside Resort sulle colline di Vico Equense! La casa d’infanzia multistarrata dello chef Antonino Cannavacciuolo è stata trasformata in un relais intimo con il suo primo ristorante nel sud Italia. Su le mani per chi vuole scoprire questo luogo ideale dove esperienze enogastronomiche e enologiche uniche si uniscono ad un’autentica cornice dove riconnettersi con i profumi della campagna e i ricordi di un tempo passato!» Cucina, sapori della penisola sorrentina, un brand che è garanzia ma anche 6 camere, ognuna con un carattere deciso e particolare, dove solo l’esperienza diretta può descriverne i dettagli che di certo poco dopo saranno ricordi di un tempo in(de)finito ed emozioni che avranno fatto vivere un’esperienza che la penisola sorrentina sa rendere multisensoriale. Il menù degustazione si chiama “Ritorno alle origini” e non è affatto un caso. Costa 85 euro a persona e comprende “il benvenuto dello Chef”, il “Tonno, tonno, tonno“, un “raviolo di faraona, zabaione al miso e fior di latte“, l'”Anatra con l’albicocca, i finferli, l’arancia e la liquirizia“. E poi il dessert che è una “nocciola condivisa“.
La carta degli antipasti ha dentro una “ricciola in carpione, salsa tosazu, cipolla marinata, carota al cumino” (27,00 euro). Una “carne cruda con salsa champagne e caviale” (30,00 euro), un “calamaro, salsiccia di vitello e finocchietto” (27,00 euro). Sul tema dei primi troverete di certo un modo per deliziarvi con uno “spaghetto, mandorle, ricci di maree quinoa al cardamomo” (28,00 euro). Oppure con un “tubetto, zafferano, midollo e ostrica” (27,00 euro). O ancora un “riso, timo, limone, vongole e patate” (28,00 euro). Ma c’è anche uno “gnocco, arachidi, polpo e pollo” (27,00 euro). Con il pesce si gioca in casa. Per tutti coloro che amano i sapori del mare c’è in carta una “sogliola alla scapece” (35,00 euro), un “anguilla alla brace, prugne e radicchio” (35,00 euro), un “rombo, vaniglia, friggitelli e pil pil” (35,00 euro). Non restano delusi nemmeno gli amanti della carne. In carta c’è un “piccione, mango e pannocchie” (38,00 euro), un “agnello alla parmigiana, nocciola e provolone del Monaco” (38,00 euro), un “coniglio, scampo e foie gras” (70,00 euro per 2 persone). Un'”Anatra, albicocca, finferli, arancia e liquirizia” (38,00 euro). Attorno al dessert si consuma i passo finale di un viaggio enogastronomico che qui è anche vista, olfatto, idea di accoglienza. In carta, sotto quella voce, trovate una “patata, mascarpone e yogurt di bufala” (20,00 euro), un “cioccolato, caramello salato e frutti dell’orto” (20,00 euro), la “Nocciola condivisa” (20,00 euro) di cui abbiamo scritto anche nel menù degustazione. Trovate “Fichi, Provolone del Monaco e tartufo nero” (20,00 euro), il “Cocco, rabarbaro e fiori di ibisco” (20,00 euro). Inutile dire che tutti i piatti in carta sono stati creati da Antonino Cannavaccuiolo ed qui eseguiti grazie all’estro e alla bravura dello chef executive Nicola Somma.
L’idea di fondo è chiara. Chef Cannavacciuolo ha voluto portare l’impronta della sua cucina anche nel posto in cui è nato, un luogo che è senza dubbio un brand già di per sé: quella penisola sorrentina che da Alfonso Iaccarino in poi ha rovesciato l’idea ed i contenuti dello stare a tavola.
Nelle foto dal diario di bordo si sono i momenti cruciali che hanno portato all’apertura de Laqua Countryside Resort, i lavori per la ristrutturazione, la posa delle mattonelle stile vietrese, il collaudo della piscina, la camere appena terminate. L’estate 2021 sarà un punto di svolta. La cucina italiana (e non solo) si sta lasciando alle spalle l’esperienza più terribile che poteva avere: quella della pandemia che, confidiamo, ci stiamo lasciando alle spalle. Il nuovo ristorante di Antonino Cannavacciuolo è una delle tappe di un nuovo rinascimento che può vivere la cucina italiana dopo ciò che abbiamo patito. Lunga vita a Laqua Countryside Resort. Noi li seguiremo.