Studi di economia alle spalle con una passione mista ai tannini del vino di cui conosce molto. Un cuore a Napoli dove è nato, ha studiato e ha vissuto e l’altro a Benevento dove conobbe e sposò Roberta Caporaso di cui ama, da subito, lo stile, il garbo e la cultura. Giorgio Vergona, classe ’65, nel 2018, assieme a sua moglie Roberta, dietologa con competenze vocate alla ricerca del benessere umano, decise di comprare il marchio dei vini Ocone che aveva alle spalle una grande e bella storia. Poi la pandemia che ne ritardò il rilancio. Ma il progetto, ambizioso e forte, sta per partire da una location d’eccezione e da un lavoro che porterà, in Italia e all’estero dove i vini Ocone arrivano in gran quantità, molti frutti. Eccone qualche anticipazione raccontata a grandichef.com dove, probabilmente, i vini Ocone li racconteremo da vicino…
di francesco de rosa
Nella testa ed immaginazione di Giorgio Vergona, esperto di vini e di economia sostenibile con studi universitari alle spalle, il progetto era già tutto definito nei minimi dettagli tanto che oggi, a cose quasi ultimate, fa fatica a trattenere la soddisfazione di vedere e mostrarci con gli occhi del corpo ciò che gli occhi della sua bella creatività avevano già visto. Te ne accorgi dal racconto che ne ha fatto nel corso di un’intervista che mirava a capire dove andranno, nei prossimi mesi, le attenzioni sue e di Roberta Caporaso, fidata moglie e sua “socia” dal 2018 quando hanno deciso assieme di rilevare la storia e la produzione di un marchio vitivinicolo che era già vanto di un territorio.
La storia è bella e piena di anni vissuti. Dice che “La cantina Ocone è una storica realtà produttiva del Sannio Beneventano attiva da oltre 100 anni. Fu fondata infatti nel 1910 da Giuseppe Ocone, raggiungendo ben presto grande fortuna nel territorio. Contava su 10 ettari di vigneto ed il ritiro di uve anche da una piccola rete di conferitori storici e fidati, per un totale di 25 ettari e più. Un team giovane e intraprendente, unito da una grande passione per l’enologia di qualità e desideroso di valorizzare il territorio, opera in grande sinergia con competenza e professionalità. Dal 1910 la cantina Ocone produce vini che rispecchiano la peculiarità delle pendici del Monte Taburno, nel territorio comunale di Ponte, dove i rilievi collinari raggiungono i 400 metri di quota, i suoli sono ricchi di argilla e calcare e il clima è temperato, influenzato dallo scorrere delle acque del fiume Calore. Qui, come ai tempi degli Antichi Romani, trovano posto le varietà autoctone coltivate dalle popolazioni locali: Aglianico, Piedirosso, Coda di Volpe, Greco, Fiano e Falanghina. I nomi delle etichette prodotte, che riprendono toponimi e nomi di divinità romane e greche, rivendicano il forte legame con le antiche tradizioni del territorio. Il rispetto per la storia e le tipicità del Sannio si concretizzano nella scelta di una viticoltura rispettosa e sostenibile, in linea con i principi dell’agricoltura biologica”. “I vini Ocone – continua la nota – sono rappresentanti storici di un terroir di antica tradizione vinicola, straordinariamente vocati, che hanno ancora molto da raccontare. L’impegno e la competenza secolare della cantina si concretizzano in una brillante produzione di vini bianchi e rossi di alta tipicità territoriale, nata dal connubio tra il rispetto per la storia e le moderne ed efficienti tecnologie. Le tradizioni enologiche del Sannio trovano in questo mondo interpreti che riescono a riproporle con fedeltà e autorevolezza”. Dalla nota storica e caratteristica alle vicende degli ultimi cinque anni il legame è forte e ha dentro tutte le ragioni che indussero, ne 2018, Giorgio Vergona e Roberta Caporaso a rilevare tutto il valore e la produzione di una storia vitinicola che si sta rinnovando nel segno di una tradizione e degli stessi autentici valori.
Sostenibilità, economia circolare, valorizzazione di un territorio straordinario, un packaging curato nei minimi dettagli ma soprattutto un team che fonda sulla serietà e la ricerca della migliore enologia il suo agire. Tanto che se vuoi sapere che cos’è “Euvitis 21” la creatura di Giorgio e Roberta leggi che “Dall’orgoglio di un territorio ricco di vino e di cultura nasce Euvitis 21: sorsi di vino che sanno raccontare al mondo i sapori e il gusto autentico di un Sannio da sempre riconosciuto e apprezzato per la forza delle sue tradizioni ma ancora capace di innovarsi e regalare emozioni. Un progetto innovatore che apre al mondo le porte di una cantina storica con il sogno di esportare esperienza e tradizione e, al contempo, condividere nuovi modi di fare e vivere il vino”.
Così quando Giorgio Vergona ci parla del territorio beneventano a cui si è vocato dove ormai vive con felicità da quando ha sposato Roberta sembra rileggere la stessa mission d’azienda. “Il legame indissolubile tra la terra e chi la lavora. Sotto la benefica protezione del monte Taburno e il suo ineguagliabile microclima, lì dove la Cantina Ocone conferma e rinnova lo storico sodalizio con i conferitori locali. La loro antica sapienza nella coltivazione delle uve è il presupposto imprescindibile di un processo guidato dall’esperienza della tradizione e orientato dalla conoscenza della ricerca moderna”. Il resto è affidato ad un racconto che si compone a braccio. Giorgio Vergona risponde alle mie domande e ci porta in giro per quella che, quasi ultimata, è la dimora e la culla di un’esperienza sensoriale con al centro il vino e tutte le sue variabili. Un racconto da ascoltare fino all’ultimo con il pregio di immagini che ci mostrano in anteprima ciò che si può vivere da quelle parti di Benevento a partire da questa primavera…
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