«Ai miei dipendenti ho raccontato che, da bambino, all’impasto dei taralli davo varie forme. Ho parlato dei tanti momenti condivisi con la mia famiglia nel laboratorio. Insieme, quindi, abbiamo pensato di creare i prodotti della linea Fatti a Mano, dove rivivono la rusticità e i sapori della tradizione». Classe 1949, nato il 19 dicembre a Corato in quella provincia pugliese che ha esportato in casa e nel mondo talenti in ogni settore. “Nato con la farina”, come nel titolo dell’autobiografia di Giuseppe Fiore edita da Giunti che racconta una storia straordinaria. E riecheggia sin dal titolo quel “nato con il talento” che ha messo in campo sin da piccolissimo quando si è fatta strada la vocazione della sua vita. Non a caso, terzo di quattro figli, Giuseppe Fiore viene battezzato nel segno dell’arte bianca sin dai suoi primi giorni di vita. Nonostante i difficili rapporti con la famiglia d’origine, grazie alla fiducia e alla lungimiranza di suo padre Antonio, riesce a costruire una forte personalità e un solido successo imprenditoriale prima nei forni di famiglia, ad Andria (BT), poi nella sua azienda che oggi è diventata leader nella produzione di taralli e prodotti da forno con una ragione sociale che è già un programma ed una assai felice intuizione: Fiore di Puglia, con sede a Corato (BA). Così capita di vedere Giuseppe Fiore interloquire con Massimo Bottura (nella foto in basso) che abbiamo raccontato più volte su grandichef.com perché la qualità viene anche dalle aziende che hanno storie familiari di sacrifici ed eccellenze, di abnegazione e ingegno.
Nella testa, Giuseppe Fiore aveva un’idea che si seppe fare scommessa nata durante gli anni da militare vissuti a Milano. Voleva rendere il tarallo pugliese più famoso del grissino torinese, mettendolo su tutte le tavole italiane. E poi perché fermarsi ai confini nazionali quando si può ambire al mondo intero? Con un progetto di tal fatta in testa, Giuseppe Fiore ha creato l’azienda Fiore di Puglia con la quale ha industrializzato la produzione di un prodotto nato per saziare i bambini e la fame dei pellegrini durante i loro viaggi. Nel 1971, terminato il servizio militare, Giuseppe Fiore decise di impegnarsi nella produzione e divulgazione del tarallo pugliese su scala nazionale. La scelta vincente fu quella di declinare i taralli con i sapori della terra che avrebbe accolto questi prodotti. A Genova li arricchì col pesto, in Toscana li confezionò con poco sale, in Veneto utilizzò l’amarone.
Intanto sono nati “I lunghi”, taralli dalla forma allungata, realizzati sia con farina integrale sia con semi di finocchio. In omaggio al grissino, tra i Fatti a Mano sono stati inseriti gli Intrecci classici, integrali e ai semi di finocchio». Un’idea vincente e di successo che conferma l’eccellenza di Fiore di Puglia. Nato con la farina. Storia di Giuseppe Fiore (Giunti Editore) è così il racconto di una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Attraverso le pagine curate dalla giornalista Stefania Leo, Fiore mostra come “volere è potere” non sia solo un modo di dire.
Una storia familiare
Il percorso dell’azienda si è intrecciato così al percorso familiare. Accanto a Giuseppe Fiore si son messi, a dargli forza, risorse umane, acume e mille altri spunti per l’evoluzione dell’azienda, la moglie Cinzia e i loro quattro figli: Antonio, Marilisa, Tommaso e Annalisa Fiore. Li troviamo tutti assieme ciascuno con la sua storia e la sua vocazione nell’autobiografia che ripercorre la vita di Giuseppe Fiore, fresca d’arrivo nella redazione di grandichef.com. Pagine con le quali Giuseppe Fiore ricostruisce anni storia e successi, la cifra intera di un uomo self-made man italiano che non vuole trascurare il racconto di un Sud mai domo dove l’imprenditoria familiare in tanti casi, come in questo, splende florida. Nato a Corato ma cresciuto ad Andria oggi Giuseppe Fiore guida ancora, lucido e visionario, Fiore di Puglia, che intanto è diventata azienda leader nella produzione industriale di taralli. Partita dal forno di famiglia riuscendo a portare sulle tavole di tutto il mondo uno dei prodotti da forno pugliesi più famosi in Italia.
Nel 1993 fonda Fiore di Puglia, iniziando solo con un modesto laboratorio. In pochi anni trasforma la sua azienda in un’impresa di successo con 10 miliardi di lire di fatturato annuo. Insignito nel 2005 con una laurea honoris causa in Scienze Aziendali dall’Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale di Lugano, e nominato Maestro del Commercio nel 2023, è presidente dell’azienda. Lavora fianco a fianco con i suoi quattro figli, ognuno con compiti specifici. Ogni giorno è lì in ufficio, giorno e notte, innamorato del suo lavoro come cinquant’anni fa.
“L’amore della famiglia Fiore per la propria terra e per il suo patrimonio gastronomico – racconta la nota storica – ha radici molto profonde che affondano nel lontano 1940, anno in cui Cataldo Fiore, fondatore di quella che oggi è una realtà affermata in Italia e all’estero, costruisce e avvia un forno a legna a Corato, città a nord di Bari tuttora sede dell’azienda, presso cui la popolazione, anche durante la Seconda Guerra Mondiale, soleva recarsi per infornare il proprio pane. Ma non si vive di solo pane. Lo seppe bene Giuseppe, figlio di Antonio, che sin da piccolo seguì il padre nella sua attività tanto da restarne affascinato e da decidere di farne la sua professione. Ben presto mise in pratica la sua idea di ampliare il paniere di prodotti in vendita presso il panificio paterno aggiungendo all’ormai famoso pane di farina e di semola di grano duro, la produzione di gustose e molteplici specialità da forno quali biscotti secchi, focacce e taralli. Proprio il tarallo, fiore all’occhiello del Panificio Fiore e della Puglia intera, sarà la pietra miliare dell’azienda Fiore di Puglia che Giuseppe fonda nel 1990 e che ancora oggi guida con passione insieme ai suoi quattro figli. Gli affari sono redditizi tanto che, negli anni Novanta, Giuseppe Fiore decide di dare vita all’attuale stabilimento e di produrre i taralli pugliesi su larga scala, con l’intento di posizionarli bene sul mercato italiano ed estero. Vince anche questa scommessa: «Tutto questo – commenta – grazie al 33% di capacità, 33% di volontà, 33% di umiltà, 1% di fortuna». L’amore della famiglia Fiore per la propria terra e per il suo patrimonio gastronomico ha radici molto profonde che affondano nel lontano 1940, anno in cui Cataldo Fiore, fondatore di quella che oggi è una realtà affermata in Italia e all’estero, costruisce e avvia un forno a legna a Corato, città a nord di Bari tuttora sede dell’azienda, presso cui la popolazione, anche durante la Seconda Guerra Mondiale, soleva recarsi per infornare il proprio pane”.
Ritrovare la manualità perduta: la linea Fatti a Mano
Dopo aver conquistato il mercato italiano ed estero con taralli prodotti in uno stabilimento sostenibile e con tecnologie all’avanguardia, Giuseppe Fiore e i suoi figli decidono di mantenere intatta la tradizione artigianale propria della manualità perché le macchine non devono sostituire le persone. Così nasce la linea “Fatti a Mano”. Linea contro cerchio: la scommessa (vinta) dal Sud
Lavorava a Torino, Giuseppe Fiore quando decise di imporre sul mercato settentrionale dominato dal grissino, il tondo tarallo pugliese, « un prodotto di grande valore, preparato con grano e aromi di alta qualità». Vinse la sua scommessa tanto che il tarallo debuttò a Milano, in via Montenapoleone. Nei party più esclusivi, come in quelli organizzati da Gucci, il tarallo era ed è presente. Così quello che oggi è il tarallo pugliese, un tempo era cibo da viaggio di camminatori, messi e commercianti che volevano nutrirsi senza fermarsi.
Nacque dall’inventiva e dall’amore di una mamma il tarallo. Impastando acqua, farina e sale, creando tanti anelli che i suoi bambini avrebbero mangiato divertendosi. Il tarallo pugliese divenne così il cibo da viaggio di camminatori, messi e commercianti che volevano nutrirsi senza fermarsi. Tondi e piccoli, i taralli pugliesi potevano essere portati ovunque, anche infilato in un cordino al collo o alla cintura. Giuseppe Fiore, fondatore della Fiore di Puglia, ricorda che questa era un’abitudine propria dei contadini che, durante il raccolto o gli ordinari lavori di manutenzione, mangiavano taralli quale rompi digiuno. Importanza della tradizione e capacità di farla evolvere senza denaturarla: questo l’amore che Fiore di Puglia dimostra quotidianamente alla sua storia e al bagaglio di insegnamenti lasciato in eredità dai suoi avi, senza dei quali la sua realtà non avrebbe potuto nascere ed espandersi.
Salvaguardare quanto esperito in passato e farne prezioso punto di partenza per un nuovo percorso aziendale capace di solcare nuove vie del gusto; utilizzare solo materie prime di qualità, come vuole la tradizione gastronomica locale, per dare vita a sapori originali intrisi di pugliesità come sinonimo di mangiar sano combinando con sapienza e rispetto i frutti della terra: questi i principi cui si ispira Fiore di Puglia, realtà solida che mai ha smesso di mettere al centro del suo universo la ricerca di materie prime di qualità e la soddisfazione del cliente, la cui strada maestra è illuminata da un passato importante scritto in oltre 60 anni da 3 generazioni distintesi per esperienza e abnegazione nel mondo della panificazione.
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L’aggiornamento costante e l’utilizzo di sistemi produttivi altamente tecnologici si fondono armoniosamente con i valori trasmessi dal capostipite Cataldo, per questo Fiore di Puglia, in Italia e all’estero, è ambasciatrice di genuinità, bontà e tradizione. Dal 1993 a oggi Fiore di Puglia ha ampliato la gamma di prodotti a suo marchio per assecondare le richieste di un mercato sempre più esigente e attento alla qualità in termini di materie prime utilizzate e di metodi di lavorazione.
Taralli, nelle loro numerose varianti aromatiche, friselle, biscotti e pasta secca sono i prodotti cardine intorno a cui ruota l’attività aziendale, che da sempre punta a valorizzare la cultura contadina e gastronomica pugliese lavorando solo materie prime genuine e utilizzando esclusivamente il metodo di lievitazione naturale, il tutto nel rispetto del territorio come dimostra l’installazione di un impianto fotovoltaico 100% Made in Puglia e sistemi di cottura con forni alimentati a pellet. Una storia avvincente che potrete leggere nell’autobiografia “Nato con la farina” che ha dovizia di dettagli e ogni altro aneddoto.